Psicologa Milano - Dott.ssa Cristina Messina

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Perchè rivolgersi ad uno psicologo quando ho amici con cui parlare?

1/21/2020

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Per capire bene la questione, partiamo dalla relazione terapeutica. Che cos'è?
E' un rapporto tra due persone che si impegnano a lavorare per un obiettivo comune, ciascuno con il proprio ruolo e competenza specifica e partecipano in modo attivo e responsabile al processo terapeutico, all’ interno di una relazione paritaria.
A qualcunoi capita spesso di confondere il supporto e il sostegno che offre un amico che ci vuole bene, che ci conosce e ci propone dei suggerimenti, dal ruolo svolto da uno psicologo. Ma la comprensione e il supporto che si ricevono da un amico, sono molto diversi da quelle che si ricevono da un terapeuta.
Il compito principale del terapeuta è quello di facilitare il processo di auto-consapevolezza del paziente, per permettergli di riprendersi il proprio potere personale e di utilizzarlo proprio in quelle situazioni in cui sperimenta disagio o malessere. Molto importante è il fatto che il terapeuta non si sostituisce mai al paziente offrendo indicazioni e suggerimenti sul modo di risolvere i problemi.
Lo psicologo cerca di mantenere un clima di empatia e sintonia con il paziente, ma sempre "esternamente" usando occhi diversi da chi vi è profondamente implicato. Questo per trovare nuove soluzioni che non verrebbero facilmente a chi invece si trovi invischiato all’ interno del problema. Se all’ amico si chiede un parere interessato, lo psicologo è in grado di fornire un parere disinteressato, con i vantaggi che questo comporta.
E’ anche diverso il modo in cui la persona si pone davanti al terapeuta. Questo perchè si opera in uno spazio neutro. Non avendo paura dei giudizi può essere più facile parlare di problematiche scottanti senza la paura di perdere un’amicizia. Un altro punto di vista, fuori dal contesto, può essere spiazzante e molto più di aiuto.
​
È fondamentale che nella relazione terapeutica ci sia un sincero clima di accettazione e comprensione.
Lo psicologo deve sempre rispettare l'individualità del paziente cogliendo i pensieri più profondi. per evitare di inquadrare il paziente stesso e il problema presentato all’ interno di un proprio schema preconcettuale.

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